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22-10-2021 Incendi boschivi. Enpa: "Chiediamo al Parlamento una piena assunzione di responsabilità. Basta con attacchi pregiudiziali e assurdi allarmismi di chi soffia sul fuoco".

 

La questione dell’inserimento della fauna nel testo del decreto sugli incendi boschivi, in conversione in Senato, è di straordinaria importanza e delicatezza, dopo le devastazioni recate dalle fiamme in tanta parte del nostro patrimonio naturale, dopo la morte di milioni e milioni di animali selvatici. Non c'è più tempo né ragione per rimandare interventi di prevenzione e tutela per la biodiversità e dunque per i selvatici. Vogliamo sgombrare il campo da tutti i tentativi fatti in questi giorni di ignorare, o minimizzare, la gravità della situazione, anche paralizzando le decisioni in sede istituzionale. Sono gravissimi gli attacchi portati dalla Lega nella Commissione Ambiente del Senato, persino ricorrendo alla sua occupazione per impedire l'approvazione delle proposte avanzate dalla senatrice Loredana De Petris e condivise da diversi senatori, per l'adozione di misure di protezione della fauna selvatica sopravvissuta alle fiamme, come la sospensione della caccia almeno nei comuni colpiti e quelli limitrofi delle Regioni a cui è stato riconosciuto lo stato di emergenza. È inaccettabile che esso non venga riconosciuto anche per gli animali selvatici, che oggi si trovano privati di habitat fondamentali e che si sono rifugiati in aree determinate in condizioni di sovraffollamento. Troppo facile farne un tiro al bersaglio! Governo e Parlamento nella conversione del decreto si assumano le proprie responsabilità: non si può anteporre un’attività puramente "ludica" come uccidere per divertimento alla tragedia ambientale che viviamo. 

Non può essere questa la risposta dell'Italia alla politica dell'Unione Europea né rispetto al Green Deal, né al Recovery Fund, né alla Strategia Europea 2020 2030 sulla biodiversità, né alle precise condizioni poste dalla Direttiva "Uccelli". Non vogliamo rischiare una procedura di infrazione.  Confidiamo nel senso di responsabilità dei componenti della Commissione Ambiente del Senato: coloro che hanno assunto precisi impegni ambientali di fronte agli elettori, coloro che sostengono i principi europei. Condividiamo dunque l'appello a loro rivolto oggi dal WWF. Ma vogliamo esprimere la nostra indignazione e   sgombrare il campo dalle prese di posizione di Coldiretti, che in modo strumentale si oppone all'adozione di misure, anche parziali, di tutela degli animali sopravvissuti agli incendi agitando lo spettro di una fantomatica invasione di cinghiali. Evidentemente non ha letto il testo delle proposte avanzate. Infatti, Coldiretti dovrebbe sapere,-ma pensiamo che sappia benissimo -che i divieti da porre sulle zone bruciate e limitrofe riguardano soltanto la ludica attività di caccia, l'uccisione per divertimento, e non la gestione faunistica e le attività di "controllo”, previste, come è a tutti noto, dall'art. 19 della legge 157 del 1992. Basta soffiare sul fuoco!